TA per Monte Cuoco e Passo Viterbo.

- Resoconto dell'escursione di Domenica 23/03/2014 -

23 Marzo ore 7.20, giornata poco invitante. Il cielo �?¨ scuro, fuori �?¨ gi�?  tutto bagnato e tutto ci f�?  immaginare che non sia finita. Ma nelle nostre tasche abbiamo un sogno, il desiderio di raggiungere un luogo.
Uno di quei posti, in cui sei stato invitato a raggiungere.
�? �? �? �? �? �? Sono giorni che progettiamo di andare, e non sar�?  la pioggia ora a fermarci. La partenza scelta �?¨ dai Bagni di Stigliano, �?¨ forse il luogo meno invitante per allacciare le scarpe e partire. Un'albergo e bagni termali con una storia lontana, tanto lontana, il tutto in fondo ad una piccola valle, tra una vegetazione fitta e ombrosa, in un'insieme di elementi, che farciscono il momento di incertezze. Senza scrupoli di sorta, e in un baleno siamo gi�?  nella salita che porta fuori dalla valle. Dalla sommit�? , un rapido sguardo ai colli lontani e ad un cielo poco rassicurante. Pochi minuti di corsa e siamo gi�?  in fondo, nell'altra valle, nelle acque del Mignone.
Le piogge della notte, avevano gi�?  dato il giusto tono ad un fiume che non �?¨ mai impetuoso, ma l'immagine nascondeva il suo carattere.
�? �? �? �? �? �? Nell'attraversarlo ci accorgiamo che la corrente �?¨ potente, un'acqua scura, marrone chiarisce una condizione di certo anormale. Nel mezzo con circa 1 metro d'acqua, mette qualche dubbio sulle nostre capacit�?  a non cadere. Pietre grandi e instabili, pi�?¹ una forte corrente, ci impegnano in un equilibrio precario, ma a stenti guadagniamo la sponda dx.
�? �? �? �? �? �? Il percorso che seguir�? , accompagnati da una pioggia spesso aggiunta a grandine, �?¨ una lunga salita che ci porter�?  fino all'ingresso del bosco.
Si decide cos�?¬ una variante alla cima di Monte Cuoco. Una variante per evitare il brutto tempo sulla sommit�? , che si tramuter�?  poi in una lotta impari, nella ricerca di un sentiero che nella boscaglia a tratti sicuri, ad altri quasi invisibili ci si alterneranno fino alla cima....
Quando oramai certi di una mattinata persa nei boschi, ci appare una strada che si riveler�?  poi la salvezza.
�? �? �? �? �? �? Dopo circa 4 ore nei crinali di monte Cuoco, pioggia e vento in un cielo scuro, trasformeranno ancora in peggio quello che gi�?  si era previsto da giorni. Dopo circa 6 ore intervallando corsa e cammino e dopo aver scavallato un numero imprecisato di valichi e colline, si era capito che non eravamo pi�?¹ nella giusta strada, come creduto fin poco prima.
�? �? �? �? �? �? Preso coscienza della situazione e studiata la carta, riprendiamo una strada e in direzione dell'abitato di Civitella Cesi, anche con una discreta
fretta, decidiamo di dare "forfait" per passo Viterbo, troppa strada ci divideva e sopratutto nella direzione opposta. Mancavano oltre 20 km e l'orologio segnava gi�?  le ore 15.45. Cieli scuri si alternavano minacciando non solo pioggia, ma sopratutto il fine delle ore di luce.
�? �? �? �? �? �? Stanchi e affrettati da tutto ci�?²...nel lato dello stradello sentiamo dei rumori distrattamente e affrettati, mettiamo poca attenzione come sempre....quando, a un grugnito non passiamo inosservati. Un gruppo di cinghiali a pochi metri impegnati improvvisamente in una fuga, rami spezzati e ramaglie smosse nella macchia e ancora grugniti in una fuga disordinata in qualunque direzione. Impauriti senza dubbio ancora pi�?¹ di noi.
�? �? �? �? �? �? Non tutti per�?²...davanti ai nostri occhi d'improvviso, uno, certamente una femmina, dopo un primo accenno di fuga, si arresta e si volta e come spinta dal desiderio di capire bene chi fossimo e a manifestare il comando della zona, torna indietro sui propri passi come un guerriero pellerossa si ferma in un confine invisibile tra noi e loro, ci osserva, immobile, in uno scambio di sguardi, come voler dire...qui comandiamo noi. Siamo pronti a morire per difendere i nostri figli, fate ancora un passo falso e verrete aggrediti... uno sguardo fermo a pochi metri, un duello senza armi, un'immagine poco frequente, almeno per noi. E poi... voltandosi nella macchia con un grappolo di piccoli striati al seguito della mamma, in una fuga senza fretta, certa che non l'avremmo seguita, si allontanava!!!!

�? �? �? �? �? �? Ammutoliti e raggelati, riprendiamo... La nostra giornata stava volgendo al termine, 15 km ci dividevano oramai da Stigliano e le ombre che si allungavano, non erano per noi fonte di paura, ma di sicure incertezze.
�? �? �? �? �? �? Il tracciato da Rota, ci era poco chiaro, e nulla sapevamo sulle condizioni che avremmo trovato, di l�?¬ a poco. Di fatto non pass�?² molto tempo, che nella valle del Lenta, i segnali di un sentiero, improvvisamente sparivano ai nostri occhi, in una vegetazione impenetrabile ci sentivamo meno certi. L'oscurit�?  oramai ci stava inghiottendo.
Un'alternanza di prati alcuni allagati, aree fangose solfuree e di ruscelli rumorosi tagliavano uno stradello a tratti invisibile. Pozze larghe anche centinaia di metri e una vegetazione fitta, si alternavano ma sopratutto ci continuavano a rallentare, e a mettere dubbi a quell'idea che la valle portasse a Stigliano. Oramai attanagliati da un freddo pungente e in un'oscurit�?  totale, assaliti dal dubbio e disorientati, la fiducia che quella via fosse giusta, si era ridotta a un lumino e si stava ulteriormente affievolendo. Quando ad improvviso nel buio totale una debole luce, che poi capimmo essere di un vecchio lampione attaccato ad un sottotetto attraversava il bosco bucando gli alberi, regalandoci un sorriso. Era il segnale che i Bagni di Stigliano erano l�? , abbarbicati nella macchia e ad attenderci proprio come secoli e secoli prima, a purificare quei soldati, al ritorno dalle battaglie, come per noi, a purificarci delle fatiche.
�? �? �? �? �? �? Ci sono dei luoghi in questa terra ricca di storia, che l'uomo per necessit�?  o per virt�?¹, ha voluto modificare o semplicemente sconvolgere per aumentare i profitti e o manifestare il potere ad altri. Di esempi non mancano. Ma la bellezza che ha conservato la piccola area di Stigliano, in un contesto selvaggio e poco contaminato dall'uomo merita un viaggio scoprendo itinerari tra Storia e Natura, come nella valle del Mignone


001.jpg


002.jpg


003.jpg


004.jpg


005.jpg


006.jpg


007.jpg


008.jpg


009.jpg


010.jpg


011.jpg


012.jpg


013.jpg


014.jpg


015.jpg

Ritorna